“Think Poetic”: il pensiero poetico che cura l'anima
- Dott.Marco Matteoli
- 5 giorni fa
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Aggiornamento: 4 giorni fa
“Think poetic” è un progetto nato durante il primo lockdown del 2020 per non lasciare da soli i pazienti del centro di salute mentale del distretto 13 ASL Roma 1, oggi un laboratorio di poesia aperto anche al pubblico

Roma, 19 Maggio 2025
Dott. Marco Matteoli
Medico radiologo, giornalista pubblicista, volontario CRI
<<Il nostro obiettivo è promuovere
la salute mentale nella comunità
attraverso la poesia>>.
Con queste poche parole, il Dott. Andrea Solfanelli, medico psichiatra, descrive “think poetic”, progetto nato nel 2020 per supportare i pazienti del CSM del distretto 13 della ASL Roma 1.
Una risposta al disagio causato dal primo lockdown, soprattutto per quei pazienti impossibilitati a recarsi fisicamente al centro di salute mentale.
L'attività iniziò per caso, all'interno di una chat di gruppo, con la condivisione di alcune poesie autoprodotte, per poi estendersi anche in uno spazio fisico a cadenza mensile, generalmente l’ultimo martedì del mese.
Questa attività è coordinata dal dott. Solfanelli e dalla dott.ssa Isabella Cavicchia, infermiera e scrittrice, i quali esortano, non solo gli utenti del CSM, ma anche la popolazione del municipio, a scrivere e condividere testi poetici, ma soprattutto, aprirsi al gruppo senza timore di giudizio.
L'attività, prima situata nella biblioteca casa del parco, attualmente prosegue sempre l'ultimo martedì di ogni mese in via Innocenzo IV 16/d, al centro diurno "voce della luna".
Lontano da ogni velleità letteraria o accademica, “Think Poetic” si propone come spazio libero e non giudicante, dove ognuno è incoraggiato a esprimersi, ascoltare e mettersi in gioco.
I partecipanti leggono le proprie composizioni ad alta voce, si commentano reciprocamente o semplicemente condividono il momento. Il risultato è un flusso poetico collettivo, in continua trasformazione, che accoglie storie, sogni, emozioni e vissuti personali.
Il potere terapeutico del linguaggio poetico risiede nella sua capacità di dar voce all’inesprimibile, attraverso immagini, simboli e figure retoriche che aprono varchi tra coscienza e inconscio. In questa ottica, anche il malessere trova dignità e spazio di espressione, diventando occasione di dialogo e consapevolezza.
Un progetto semplice e “sovversivo”, che scaturisce dall'esigenza di combattere l'isolamento imposto dal primo lockdown, e dal senso di alienazione vissuto dal 2020 in poi.
Attualmente il gruppo sta lavorando alla stesura di un libro contenente tutte le poesie, sia degli assistiti che degli operatori.
In un’epoca di frammentazione e solitudine, iniziative come questa rappresentano una forma concreta di cura collettiva, in grado di restituire centralità alla persona e al suo sentire, e non al suo semplice "funzionare".
Per informazioni è possibile contattare il centro diurno "voce della luna" al tel. 06/60105125.
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