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Come essere felici? Dalla Danimarca un piccolo manuale per il benessere quotidiano

  • Immagine del redattore: Dott.Marco Matteoli
    Dott.Marco Matteoli
  • 21 mag
  • Tempo di lettura: 3 min

C’è una parola, in Danimarca, che custodisce il segreto della felicità. Una parola che racchiude luci soffuse, calze di lana, il profumo del tè caldo e l’abbraccio di un amico sincero. Quella parola è Hygge.

Guida a come essere felici
Guida a come essere felici

Roma, 28 Maggio 2025

Dott. Marco Matteoli

Medico Radiologo, Giornalista Pubblicista, Volontario CRI.



“La felicità non è qualcosa di pronto. Deriva dalle tue azioni.” — Dalai Lama



Hygge (si pronuncia “hoo-ga”) è un termine danese e norvegese intraducibile in una sola parola, ma profondamente evocativo. Indica una sensazione di intimità, sicurezza, comfort e appagamento, spesso condivisa con le persone care o vissuta in solitudine, nel silenzio di un momento che scalda il cuore.

Non è un’emozione fugace, né un picco di felicità. È piuttosto uno stile di vita, un’arte sottile che i danesi hanno reso parte della loro quotidianità.


Nel World Happiness Report del 2016, la Danimarca si è classificata come il Paese più felice del mondo, nel 2025 si è classificata al secondo posto, superata dalla Finlandia. L'Italia nel 2025 si è classificata al 40° posto. Ma qual è il segreto di questa gioia costante?

Secondo molti studiosi, la chiave risiede in una combinazione di fattori:

  • Un sistema di welfare solido, che riduce lo stress legato a salute, disoccupazione e istruzione;

  • Orari lavorativi sostenibili, che lasciano tempo per la famiglia, gli amici, e la cura di sé;

  • Una cultura fondata sulla fiducia: nelle istituzioni (tra le meno corrotte al mondo), nelle persone, nella collettività.

Ma soprattutto, in Danimarca la felicità è un bene condiviso, costruito ogni giorno attraverso piccoli rituali e relazioni autentiche.

Hygge non è l’unico concetto che esalta la bellezza della semplicità. In Giappone, c’è Wabi-Sabi, la bellezza dell’imperfezione. In Italia, potremmo forse parlare di dolce far niente.

Ogni cultura ha il suo modo di inseguire la felicità. Hygge ci ricorda che non serve molto: solo attenzione, presenza, e un po’ di luce soffusa.


Il kit di emergenza Hygge

Meik Wiking, CEO dell’Happiness Research Institute di Copenaghen, ha proposto un simpatico e pratico “kit di emergenza Hygge”, da tenere in casa nei giorni freddi o malinconici.

Ecco cosa dovrebbe contenere:

  1. Una candela (o tante!)

  2. Cioccolato di buona qualità

  3. La tua tisana preferita

  4. Il tuo libro del cuore

  5. Un film o una serie TV che ami

  6. Un vasetto di marmellata

  7. Un paio di calzini di lana

  8. Una selezione di lettere, biglietti o ricordi felici

  9. Un quaderno

  10. Carta e penna, per scrivere a mano

  11. Una coperta morbida

  12. La tua musica preferita

  13. Un album fotografico da sfogliare

Questo kit non è una fuga dal mondo, ma un modo per abitare meglio il tempo.


Hygge anche fuori casa

E se volessimo portare l’Hygge all’aperto o d’estate?

Wiking consiglia:

  • Una passeggiata nella natura, con due o tre amici intimi (il numero perfetto!);

  • Un picnic sotto gli alberi;

  • Un barbecue in famiglia, al tramonto.

Il periodo più “hygge” dell’anno, curiosamente, è il Natale: una stagione di luci calde, biscotti speziati e abbracci sinceri. A Copenaghen le strade si accendono di magia, senza bisogno di credere in nulla di trascendente: l’atmosfera è già sacra così com’è.


Tutti questi spunti sono raccolti nel libro di Meik Wiking:“The Little Book of Hygge – The Danish Way to Live Well” (Il piccolo libro della Hygge – Il modo danese per vivere bene).

Più che un manuale, è un invito a rallentare, a riconnetterci con ciò che ci fa stare bene davvero.Una candela accesa, una tisana profumata, la voce di chi amiamo: non è forse questa la vera felicità?



Consulta il World Happiness Report: https://worldhappiness.report/

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